A Luxor, vita moderna e antica vivono in armonia. Sulla riva orientale del Nilo, due signorili templi introducono la città, mentre, sulla riva occidentale, le rovine del deserto dei templi faraonici abbracciano una mano di verde riportata alla vita dalle acque del fiume.
Non c’e’ modo migliore per capire veramente come il passato e il presente si intrecciano che dall’aria. In una mongolfiera, al di sopra dei muri delle costruzioni e dei campi agricoli, l’intera città diventa un museo a cielo aperto.
E d é allora, da lassù, che comprendi il sogno dei Faraoni di rendere Tebe -come la chiamavano- la capitale della più grande civiltà della storia umana. Gli imponenti monumenti hanno impressionato nel corso dei millenni, e continuano a farlo. Quando gli arabi arrivarono, chiamarono la città di Al-Aqsur – letteralmente “i palazzi” – per i templi con i loro grandi cortili, i piloni massicci e le sale ipostile simili a una foresta . Questo tributo rimane nel nome moderno di Luxor come si é evoluto dalla lingua araba.
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